2 maggio 2013

Gli elementi e i figli delle stelle


Carbonio, oro, argento, rame, zolfo, stagno, piombo, mercurio e ferro sono elementi conosciuti sin dall'antichità, gli altri sono stati scoperti a partire dal XV secolo.





Antoine Laurent de Lavoisier fu il primo a cercare di ordinare gli elementi chimici, gettando le basi per la chimica moderna. Gregor Mendel nel 1869 mise a punto la tavola periodica dove ordinò gli elementi chimici in funzione della loro massa atomica, che poi è stata sempre più perfezionata.



Le varie forme di vita sulla terra (noi compresi) sono formate da soli alcuni elementi, per il 99,99% infatti i viventi sono composti da 11 elementi (ossigeno, carbonio, idrogeno, azoto, calcio, potassio, zolfo, sodio, cloro e magnesio). Ma dove e come sono nati gli elementi che ci compongono?
Questi elementi sono nati dalle stelle, che rappresentano appunto la “fabbrica” di produzione di questi. Dopo diversi milioni di anni dal Big Bang, sembra che siano nati i protoni, quando a questo si è aggiunto un elettrone è nato l'atomo di idrogeno (H), componente principale delle stelle. Con la nascita delle stelle, attraverso le reazioni termonucleari generate all'interno di esse (in realtà il discorso sarebbe un po' più complesso ma lo faccio semplice) si è iniziata la produzione di energia, e più grande è la stella in questione più è in grado di produrre elementi di masse atomiche maggiori (non oltre il ferro); attraverso l'esplosione delle stella stessa (supernova) si possono ottenere quantità maggiori di energia e per questo si può ottenere elementi di masse atomiche sempre più grandi, le esplosioni hanno determinato l'aggregazione e la formazione di elementi sempre più pesanti (più pesanti anche del ferro). Per arrivare alle quantità di elementi oggi presenti sulla terra e sugli altri pianeti ci sono volute numerosissime esplosioni, per giungere alla formazione del nostro sistema solare e dell'uomo.



L'uomo non nasce dalla terra, ma dalle stelle.



Filippo Aureolo



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